Infarto miocardico acuto: stent a rilascio di Paclitaxel versus stent di metallo nudo


Vi sono pareri discordanti circa la sicurezza e l’efficacia degli stent medicati versus gli stent di metallo nudo nei pazienti con infarto del miocardio con elevazione del segmento ST, sottoposti a intervento coronarico cutaneo ( PCI ) primario.

A questo proposito, è stato svolto uno studio; un totale di 3.006 pazienti presentatisi con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST sono stati assegnati in maniera casuale, in un rapporto 3:1, a ricevere stent medicati a rilascio di Paclitaxel ( Taxus ) ( 2.257 pazienti ) o uno stent di metallo nudo ( 749 pazienti ).

I due endpoint primari dello studio erano i tassi a 12 mesi di rivascolarizzazione delle lesioni target per ischemia ( analisi di superiorità ) e una misura di esito di sicurezza per morte, reinfarto, ictus, trombosi da stent ( analisi per non-inferiorità con un margine del 3% ).
Il maggiore esito secondario era la prova angiografica di ritorno della stenosi a 13 mesi.

I pazienti che hanno ricevuto stent medicato a rilascio di Paclitaxel rispetto a quelli che hanno ricevuto stent di metallo nudo hanno mostrato tassi di rivascolarizzazione della lesione target per ischemia significativamente più bassi a 12 mesi ( 4.5% vs 7.5%; hazard ratio, HR=0.59; P=0.002 ) e rivascolarizzazione del vaso target ( 5.8% vs 8.7%; HR=0.65; P=0.006 ), con tassi non-inferiori dell’endpoint composito di sicurezza ( 8.1% vs 8.0%; HR=1.02; differenza assoluta 0.1 punti percentuali; P=0.01 per la non-inferiorità; P=0.92 per la superiorità ).

I pazienti trattati con stent a eluizione di Paclitaxel e quelli trattati con stent di metallo nudo hanno mostrato tassi simili di mortalità a 12 mesi ( 3.5% e 3.5%, rispettivamente; P=0.98 ) e di trombosi da stent ( 3.2% e 3.4%, rispettivamente; P=0.77 ).
Il tasso di recidiva della stenosi a 13 mesi è risultato significativamente inferiore con gli stent a rilascio di Paclitaxel rispetto a quelli di metallo nudo ( 10.0% vs 22.9%; HR=0.44; P
In conclusione, nei pazienti con infarto del miocardio con elevazione del segmento ST sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario, l’impianto di stent medicati a rilascio di Paclitaxel rispetto all’impianto di stent di metallo nudo ha ridotto in maniera significativa l’evidenza angiografica di recidiva della stenosi, e l’ischemia ricorrente che richiedeva procedure di rivascolarizzarione ripetute. Non sono emersi dubbi sulla sicurezza a 1 anno. ( Xagena2009 )

Stone GW et al, N Engl J Med 2009; 360: 1946-1959


Cardio2009



Indietro

Altri articoli

La lipoproteina ad alta densità svolge un ruolo chiave nel trasporto inverso del colesterolo. Inoltre, le particelle di lipoproteine ​​ad...


Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...


Gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina ( Ace inibitori ) attenuano l'allargamento del ventricolo sinistro dopo infarto miocardico acuto (...


Nei pazienti che sopravvivono a un infarto miocardico acuto ( IMA ), gli inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina riducono il...


Nei pazienti con insufficienza cardiaca sintomatica, è stato riscontrato che Sacubitril-Valsartan ( Entresto ) riduce il rischio di ospedalizzazione e...


Rapporti emergenti sollevano preoccupazioni sulla potenziale associazione tra i vaccini COVID-19 e le manifestazioni cardiache. Ricercatori hanno valutato le complicanze cardiache...


L'infiammazione è un fattore chiave del danno miocardico nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) riperfuso. Si...


La rivascolarizzazione miocardica tempestiva con intervento coronarico percutaneo ( PCI ) riduce le dimensioni dell'infarto e migliora gli esiti nei...


I dispositivi di supporto circolatorio meccanico percutaneo sono sempre più utilizzati nell'infarto miocardico acuto complicato da shock cardiogeno ( AMI-CS...


Sebbene gli antagonisti dei mineralcorticoidi ( MRA ) riducano la mortalità nei pazienti con insufficienza cardiaca che complica l'infarto del...